Johan Jonason, Svezia, 2011, fiction, 9’ (Svedese/d)
Nello studio di registrazione qualcosa non va, la scintilla non si accende. Il cantante e il tecnico del suono sono al limite della pazienza, e non trovano un accordo. Come ritrovare il “la”?
Naren Wilks, Gran Bretagna, 2014, sperimentale, 3’ (senza dialoghi)
Cosa accade quando un uomo si rinchiude con 8 cineprese e le sovrappone al montaggio? Una danza piuttosto atipica, ma soprattutto un’ode alla tecnica cinematografica. Un risultato decisamente impressionante!
Aneil Karia, Gran Bretagna, 2013, fiction, 11’ (E/fr)
Girato in 16 mm, mantenendosi su una sottile linea tra euforia e disperazione, un uomo spinge i limiti delle convenzioni, animato da pulsioni viscerali. Un film sul caos tentacolare e la solitudine opprimente che animano le nostre città.
A Yerevan, capitale dell’Armenia, 47 danzatori utilizzano gli spazi pubblici per esplorare movimenti di danza classica, tradizionale o contemporanea, creando un movimento costante dall’estetica perfetta, in bianco e nero. Un omaggio a questa città millenaria in continua evoluzione.
David O’Sullivan, Irlanda, 2010, fiction, 5’ (E/d)
Baba, rivenditore di alimentari, è invaghito della bella agente immobiliare sua dirimpettaia. Quando lei entra a fare la spesa nel suo negozio, ne diventa perdutamente innamorato. Per dichiararle il suo ardore, cosa può esserci di meglio di un motivetto stile Bollywood nel cuore di Dublino?
Johan Jonason, Svezia, 2011, fiction, 9’ (Svedese/d)
Nello studio di registrazione qualcosa non va, la scintilla non si accende. Il cantante e il tecnico del suono sono al limite della pazienza, e non trovano un accordo. Come ritrovare il “la”?